PayPal, l’Italia e il Sud che rincorre: numeri e abitudini del portafoglio digitale più usato
Il contante ormai è stato rimpiazzato dalle carte e dai wallet digitali. Grazie agli e-commerce ci sono quasi 10 milioni di conti attivi e, sarai curioso di saperlo, c’è un discreto divario tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno. Ecco in che modo gli italiani usano il portafoglio digitale più famoso al mondo.
Oggi, in Italia, quasi dieci milioni di persone aprono l’app di PayPal ogni giorno per svolgere le comuni attività quotidiane. Pagano la pizza d’asporto, dividono le spese di viaggio o incassano un lavoro freelance. Nel 2024 il contante è sceso al secondo posto nei consumi, superato dai pagamenti digitali (43% del totale). PayPal cavalca l’onda con 9,6 milioni di clienti italiani registrati.
Tra questi numeri si nasconde però un’Italia a due velocità: al Nord l’e‑commerce è una routine, al Sud ancora no.
Il portafoglio digitale che ha conquistato il mondo
Se fino a qualche anno fa PayPal era sinonimo di “compra su eBay”, oggi è diventato il passe‑partout dei pagamenti online. A metà 2024 il sito ha registrato più di 30 milioni di visite mensili dall’Italia, quarta nazione al mondo per traffico su PayPal.com. Gli account attivi nel Paese sono 9,6 milioni, che corrispondono circa un terzo degli acquirenti digitali italiani. Questi numeri spiegano perché PayPal è tra i metodi di pagamento predefiniti dei grandi marketplace, dei micro‑business su Instagram e dei negozi di quartiere che usano il QR code sul bancone.
Non è solo una questione di comodità: PayPal ha costruito fiducia. L’acquirente non condivide il numero della carta con il venditore, può ottenere un rimborso rapido in caso di controversie e, soprattutto, trova lo stesso pulsante in quasi ogni checkout. Per molti italiani il logo blu equivale a un pagamento sicuro. Un traguardo che nessun altro wallet, per ora, ha eguagliato.
Il PayPal che non ti aspetti: il divario Nord‑Sud
Dietro la media nazionale si nascondono delle differenze nette. L‘ISTAT mostra che nel 2024 il 50% dei residenti del Centro‑Nord ha fatto almeno un acquisto online negli ultimi dodici mesi, nel Meridione la quota scende al 38,4%. Meno shopping online significa, di riflesso, meno transazioni via PayPal.
Perché? Tre fattori pesano più di altri:
- Connettività: nel Mezzogiorno il tasso di famiglie con accesso a Internet è ancora inferiore di quasi cinque punti rispetto al Centro‑Nord.
- Struttura del commercio: la densità delle piccole attività offline, dove domina ancora il contante, è più alta rispetto alle regioni settentrionali.
- Fiducia digitale: la cultura del pagamento elettronico cresce, ma lentamente. Molti esercenti meridionali adottano il POS contactless prima di integrare un wallet come PayPal.
Il risultato è un Sud che compra più spesso con i contanti o con le carte tradizionali. Però, gli stessi report indicano un margine di crescita: basta un miglioramento dell’infrastruttura e delle competenze digitali per colmare parte del gap.
Oltre allo shopping: bollette, viaggi e perfino gaming
L’immagine di PayPal legata solo all’e‑commerce è ormai vecchia. Oggi gli italiani lo usano per:
- ricaricare il cellulare dall’app dell’operatore;
- versare la quota a un gruppo di viaggio su una Money Pool;
- saldare un biglietto del treno in due clic nella sezione “Portafoglio” di Trenitalia.
Per non parlare del gaming online. Chi frequenta un Paypal casino apprezza il fatto che la piattaforma sia rapida nei pagamenti e molto sicura perché non bisogna inserire i dati della propria carta. Questo permette di mantenere la privacy e dà una percezione di sicurezza. Diciamo che il pagamento risulta quasi invisibile agli occhi del giocatore perché basta limitarsi a premere un tasto, niente codici né PIN da inserire. Gli utenti sembra che stiano apprezzando sempre di più i casinò online che permettono di effettuare e ricevere i pagamenti attraverso Paypal. Inoltre, con Paypal è anche molto semplice fare versamenti di pochi euro, mentre un bonifico di pochi euro non invoglia affatto.
Cosa c’è dietro al successo (e ai limiti) di PayPal
Punti di forza
- Prezzo di ingresso nullo: aprire un conto è gratuito. Le commissioni le paga in gran parte l’esercente.
- Esperienza utente uniforme: lo stesso flusso di pagamento su desktop, mobile e app.
- Protezione acquirenti e venditori: ancora un unicum fra i wallet accettati.
- Pluralità di usi: dal marketplace internazionale al mercatino dell’usato locale.
Debolezze
- Commissioni venditore superiori alla media delle carte: un deterrente per micro‑merchant con margini sottili.
- Assenza di IBAN italiano: alcune aziende preferiscono un account bancario tradizionale per i rimborsi e gli accrediti.
- Concorrenza domestica: in aree dove Satispay o Postepay sono molto usati, PayPal resta solo un’opzione fra molte.
Con l’annuncio di “PayPal World”, la società punta a far dialogare i wallet diversi (incluso Venmo) su un’unica piattaforma globale. Promette delle transazioni transfrontaliere più fluide. Se il progetto manterrà le promesse, potrebbe ridurre ulteriormente i costi di cambio e potrebbe anche aprire nuove vie all’export digitale delle PMI meridionali.
PayPal non è più solo un pulsante di pagamento, è diventato un’abitudine di massa, soprattutto al Centro‑Nord. Rispecchia la trasformazione culturale dell’Italia verso il cashless. Il Mezzogiorno è ancora un po’ in ritardo, ma i progressi infrastrutturali e il moltiplicarsi dei servizi online (pubblica amministrazione inclusa) indicano che il gap si può colmare. Chi vende online, o sogna di farlo, farebbe bene a tenerne conto: dove arriva Internet, prima o poi arriva anche PayPal.





